mercoledì 23 luglio 2014

DONNE .... Marie Antoniette

         Tulipani,roseti ,piante ornamentali.
    Romantiche rovine di templi,pagode,mulini.
                            E' il parco del 
                            Petit Trianon:

                          Luigi XVI 
     lo regalò alla sua sposa ragazzina,
   che lo trasformò in un mondo in miniatura
                               e
         vi costruì un finto borgo rurale,
        dove giocava a fare le contadina.

        Prima di finire sulla ghigliottina.



                      Impreparata...

poco colta e di un'intelligenza mediocre,
                      Marie Antoniette ,
         arrivata alla corte di Versailles,
si trova in breve a regnare affiancata dal marito      debole e giovane quanto lei.

Fatua ....
leggera..
dilapidatrice..
divenne in breve il simbolo,
ancor più del re,
contro cui si sarebbe scagliata la rivoluzione

Figlia di Maria Teresa d'Austria,
Marie Antoniette
nasce a Vienna il 2 novembre 1755 e
Il 21 aprile 1770 a soli quindici anni ,
lascia definitivamente l'Austria 
per sposare Luigi ,
futuro re di Francia. 


Sull'erba ...

dove si è abbandonata sospira di felicità,
come una bambina,socchiude gli occhi, si lascia invadere dal cielo limpido come il cristallo.
Il vestito di mussolina bianca si apre a corolla come un fiore,
lei stessa è un fiore,una rosa candida e profumata...ha solo diciannove anni!




Una bambina appunto...,anche se per il resto del mondo è la regina di Francia.
Che ora ,ridendo rotola  nell'erba esortando  le sue graziose dame a fare come lei.
Ormai vive soltanto lì in quel luogo sospeso,come quei soffici castelli che a volte formano le nuvole....

..rifugio,evasione,territorio dei sogni,giochi ,leggerezza,follie.

La responsabilità?
E quali sarebbero le sue effettive responsabilità?
A Versailles,in fondo, non c'è nulla da fare..se non annoiarsi.
Versailles,una vera prigione,dove diecimila occhi la osservano..sempre..ogni singolo giorno.
Al risveglio mentre si vestiva,pranzava,o quando passeggiava,incipriata e rifulgente nella galleria degli specchi.
Rigidità,protocollo.
Inchini e cospirazioni,sorrisi e complotti.









Qui invece è il regno della fantasia,della lievità..
     il suo regno.
Dove la corona diventa pesante e inutile,ridicola.
Ride ancora..e la sua risata un mormorio di cascatella come quella che scende poco più in là,dalla grotta muschiata degli amanti,sveglia il conte d'Artois che si era assopito dopo la colazione sull'erba.
Lo chiama,andiamo Monsieur,andiamo....
Antoniette corre avanti,c'è una gioia infantile in lei e inesauribile in ogni suo gesto,in ogni suo sguardo.
Con passo lieve si dirige al "suo" borgo,il luogo che ama di più..
Qui ci sono contadini e stallieri,cacciatori e lavandaie.
Non proprio come quelli del mondo reale:questi,di Antoniette,sono sani ,floridi e ben pasciuti.
Sono comparse,marionette di un teatrino che ha voluto lei,ma chi se ne importa,la finzione non supera sempre la realta?


S'inginocchia Antoniette quando incontra una bambina bionda e rosea come una pesca,una pastorella che al seguito si tira dietro due agnellini,con una cordicella dorata.
Un buffetto sulla guancia,una giravolta e via..
di nuovo sul sentiero a vedere gli altri animali.
Conigli ,pecorelle,caprette profumate..perchè appartengono alla regina..che pretende che tutto sia bello e che sappia di buono e di pulito.







Tutto è lindo,tutto è paradisiaco,tutto è fatto per amare,qui...
perchè frutto degli studi dei più famosi giardinieri di Francia.

Un disordine studiatissimo dove ci sono tulipani olandesi,piante che arrivano dall'India,dall'Africa,magnolie del Sud,rose di tutte le qualità.
E in mezzo rovine romantiche,templi ellenici,pagode cinesi,mulini a vento delle Fiandre.

Ma ecco che il sole tramonta...

Dal salone arriva il suono del clavicembalo.
Si formano le coppie ,e si danza il minuetto sull'erba,non sui freddi marmi come a palazzo.
Nel buio illuminato da mille candele,Antoniette balla con il conted'Artois...
Lo sguardo ardente,il portamento fiero,balla sull'abisso della sua sventura,quasi ci cade dentro..
ma la mano di lui la trattiene,la salva.
Almeno questa volta.
La regina sorride scuotendo la bella testa bionda,che un giorno non lontano cadrà,recisa come la corolla di un fiore.













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