mercoledì 5 dicembre 2012

PENSIERINO DEL GIORNO

Dopo il silenzio ciò che meglio esprime l'inesprimibile è la musica.


                                                          Aldous Huxley

TUTTE IN RIGA!

Nessun francese che si rispetti,
uomo o donna che sia,
rinuncia alla classica marinara a righe orizzontali.
E non manca nemmeno in nessun film francese  degno del proprio nome.
Adorabile Audrey in un momento di relax... 
Grazie a Picasso,ha ricevuto la sua consacrazione anche nel mondo dell'arte...

Jean Paul Gaultier non se la leva mai.
E di solito qualcuno uno che sfila in passerella con uno dei suoi modelli c'è sempre. 
                              Grazie a... 
Brigitte Bardot  
di averla indossata con jeans e piedi nudi rendendo così la maglia sensualissima .


L'elenco di estimatori transalpini è infinito:è davvero uno di quei capi che simboleggiano lo chic francese.



"Originaria della Bretagna (da cui il nome breton),la tradizionale maglia a righe venne introdotta come divisa ufficiale della Marina francese nel 1858.
Realizzata a mano in pregiato cotone,serviva a proteggersi dal vento e dalle intemperie.
Si pensava che le righe bianche e blu aiutassero a localizzare più facilmente uomini caduti in mare.
Mah ....Suvvia,siamo onesti.anche allora era tutta una questione di stile."
grazie a  madame  Coco che l'ha trasformata in un "capo alla  moda" suscitando scalpore a Deauville nel 1913

Dove trovarla:
Petite Bateau - per chi non vuole stare sul classico.
L.L. Bean - da sempre una sicurezza.
Jean Paul G. - per chi non rinuncia alla griffe.
Armor Lux.St.James - producono entrambe l'autentica versione francese.
Negozi di abbigliamento militare - quella vera.

C'E' POSTA PER TE

Alla ricerca della lettera perduta...
Quando apro una busta e vi trovo dentro un messaggio scritto a mano,lo tengo in bella vista come fosse il più bel soprammobile..



Per me è una cosa speciale...

In un'epoca di e-mail da una riga e da sms di tre lettere,dove un'intera generazione si esprime con accozzaglie informi di consonanti e riesce a capirsi,una nota scritta è oro!
Per quanto semplice ...
reca in sè un significato di gran lunga più importante di una e- mail.
Immaginatevi di ricevere una nota scritta dopo attenta riflessione,formata da frasi complete e di senso compiuto,in cui ogni parola ha tutte le lettere  a posto...
Siccome ormai gli auguri di Buon Natale tramite posta si ricevono raramente, conservo quelle degli anni scorsi ,ormai alcune sono veramente vintage.
 Le metto in bella mostra su un tavolino  ed è sempre un piacere guardarle..

C'è qualcosa di più elegante?
La risposta è no.
Quand'è l'ultima volta che avete preso in mano carta e penna per scrivere una lettera?
Non molti sono in grado di rispondere positivamente a una simile domanda.
Con  l'eccezione   dell'occasionale cartoncino di auguri per le feste di Natale,compleanni e ricorrenze,le comunicazioni personali oggi passano quasi esclusivamente per messaggini telefonici,email e sempre di più chat e social network come Facebook e Twitter.

Ma forse è venuto il momento di fare,almeno ogni tanto,un passo indietro.
In Inghilterra,libri,scuole e giornali invitano a conservare
"l'arte di scrivere una lettera a mano":

a un familiare,a un amico,alla persona amata.
Scrivere una lettera a mano è diverso che inviare un messaggio scritto attraverso un sms o un'email.
Cancellature e ripensamenti rivelano come si sono formati un'idea  o un ripensamento.
La calligrafia lascia emergere  il carattere.
Ci vuole più tempo,e anche questo è una manifestazione  dell'intensità del messaggio(che trasmetta amore  o odio ,non fa differenza).


Difficilmente rileggere una vecchia email dà la stessa emozione di rileggere una vecchia lettera,ed è assai dubbio che tra dieci o vent'anni conserveremo ancora le nostre vecchie email o i commenti affidati a una pagina di Facebook, 
mentre tanti di noi hanno una scatola da scarpe piena di lettere ingiallite,ancora infilate dentro le buste in cui arrivarono,da qualche parte in un armadio  o in soffitta .
"Il passato non è mai completamente passato"
Il problema è che si fà presto a disimparare a scrivere una lettera a mano.
Persa l'abitudine non la si riprende di colpo,come rimontando in bicicletta.
Lo schermo digitale è un'altra cosa..
Gli esperti consigliano di appartarsi in qualche angolino tranquillo,
(io penso che dipenda dai gusti...
Hemingway scriveva a mano,lettere,articoli romanzi ,seduto in un rumoroso caffè di Parigi)
procurarsi una bella penna,
magari stilografica,
della bella carta,
pianificare quello che si vuole dire.
Porre domande al nostro interlocutore ,con la consapevolezza che ,diversamente da messaggini e chat,la risposta non arriverà tanto in fretta: bensì,se tutto va bene,solo dopo alcuni giorni ,con il postino,dentro una busta affrancata.
E questo in fondo è il bello:
dopo lo Slow Life,non ci farebbe male ,
una volta tanto l'attesa di una lettera scritta a mano.
Come ai vecchi tempi degli 
                    "amici di matita"