martedì 13 dicembre 2016

PENSIERINO DEL GIORNO

 I came for you...
      
                                Jesus
Auguro a tutti voi un
Buon Natale..
di pace e amore.
Antonella

COMPASSIONE


Allunga la mano per fargli una carezza...
come fa la mamma per consolare il suo bambino.



E'uno dei segni della compassione,
che richiede contatto,
presenza,
incontro,
per comunicare a chi ci stà accanto...
"io ci sono e ti capisco".
La compassione ...
se dovessimo raffigurarla in una scena,
sta proprio in quel gesto primordiale
di una mano che sfiora amorevolmente l'altro o
di uno sguardo che comprende.


           Non è un sentimento innato 
       ma che si impara sin da piccoli.

       Per Freud è una diga psichica,
        la sola in grado di dare uno stop 
               alla nostra cattiveria....

Per un grande saggio come Tostoevskij 
è l'unica legge di vita dell'umanità intera.

La compassione scrive..è
 capacità di estrarre dall'altro
 la radice del suo dolore e
 di farla propria senza esitazione.
     Eppure questa virtù pare scomparsa 
        dalla scena delle nostre vite
             sempe più individualiste,
disumanizzate,indifferenti l'una all'altra.

E' la mancanza di compassione 
la vera regista della violenza,
dell'aggressività sociale
 che si manifesta ovunque,
dalle guerre ad ogni atto di disprezzo verso gli altri esseri umani,
perfino nell'odio sul web che arma eserciti senza volto ma fa vittime con nome e cognome.
Un mondo che non prova compassione rischia di sbriciolarsi,
di tornare allo stato brado di natura,
contraddistinto,
(come dice il filosofo Hobbes-)
dalla legge dell'homo homini lupus
(ogni uomo è lupo per un'altro uomo)
 in un mondo nel quale ognuno è da solo,
non ha nessuna fiducia  nella possibilità di  creare  un rapporto con gli altri,
considerati solo come nemici da abbattere.
Ma se si sbriciola la società,si dissolve anche l'individuo stesso perchè non provando nessun tipo di compassione per gli altri,non riesce più ad accettare nemmeno i suoi limiti perchè non sa provare compassione nemmeno per se stesso:
la vita diventa una competizione con gli altri e persino una lotta con le proprie personali fragilità.



Empatia e compassione sono di fatto coincidenti perchè significano ..
                           "Patire.....
         provare sentimenti in risonanza
                   con l'altra persona,
                        soffrire insieme"


Il ruolo dei genitori è fondamentale perchè si impara fin da bambini,
si insegna con l'esempio,
 attraverso le parole,
coerenti però con il comportamento.

Un gesto importante è la carezza..
                  e si sta perdendo 
perchè le relazioni sono sempre meno fisiche,
ma il contatto è 
il modo più immediato
 di comunicare la propria presenza.

Siamo portati a pensare che la compassione sia una virtù che riguarda la fede,non la morale o la filosofia....

Non credo che sia un sentimento legato alla sfera religiosa,ma è un'emozione morale che fa parte della sfera umana ed è necessaria a vivere con se stessi e con gli altri.

La compassione richiede lo sforzo di accettare ciò che è diverso rispetto a noi..
non solo è un sentimento agito ma soprattutto è un sentimento faticoso,bisogna sapersi mettere in discussione,di sentire parole non nostre,vedere immagini che non ci appartengono,entrare in un mondo diverso,
riconoscere l'altro...

Un abbraccio e
Buon Natale
a tutte voi!
Antonella


                                                                                                        (tratto dalla lettura di più libri)