Allunga la mano per fargli una carezza...
come fa la mamma per consolare il suo bambino.
E'uno dei segni della compassione, che richiede contatto, presenza, incontro, per comunicare a chi ci stà accanto... "io ci sono e ti capisco". |
La compassione ... se dovessimo raffigurarla in una scena, sta proprio in quel gesto primordiale di una mano che sfiora amorevolmente l'altro o di uno sguardo che comprende. |
ma che si impara sin da piccoli.
Per Freud è una diga psichica,
la sola in grado di dare uno stop
alla nostra cattiveria....
Per un grande saggio come Tostoevskij
è l'unica legge di vita dell'umanità intera.
La compassione scrive..è
capacità di estrarre dall'altro
la radice del suo dolore e
di farla propria senza esitazione.
Eppure questa virtù pare scomparsa
dalla scena delle nostre vite
sempe più individualiste,
disumanizzate,indifferenti l'una all'altra.
E' la mancanza di compassione
la vera regista della violenza,
dell'aggressività sociale
che si manifesta ovunque,
dalle guerre ad ogni atto di disprezzo verso gli altri esseri umani,
perfino nell'odio sul web che arma eserciti senza volto ma fa vittime con nome e cognome.
"Patire.....
provare sentimenti in risonanza
con l'altra persona,
soffrire insieme"
Il ruolo dei genitori è fondamentale perchè si impara fin da bambini, si insegna con l'esempio, attraverso le parole, coerenti però con il comportamento. |
Un gesto importante è la carezza..
e si sta perdendo
perchè le relazioni sono sempre meno fisiche,
ma il contatto è
il modo più immediato
di comunicare la propria presenza.
Siamo portati a pensare che la compassione sia una virtù che riguarda la fede,non la morale o la filosofia.... |
Non credo che sia un sentimento legato alla sfera religiosa,ma è un'emozione morale che fa parte della sfera umana ed è necessaria a vivere con se stessi e con gli altri. |
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